Se vuoi arricchire il tuo vocabolario, scrivi!

Quando ho iniziato a scrivere “Orlando e il mercato delle parole scontate“, ho dovuto fare i conti con il mio vocabolario. E questo, intendo la scrittura, credetemi, è il modo migliore per poter arricchire e scoprire nuove parole. Quando raccontiamo una storia, un episodio o noi stessi abbiamo due scelte: eliminare tutto ciò che ci è difficile spiegare per mancanza di termini con cui descrivere quella determinata sensazione, quel determinato oggetto, oppure sforzarci di apprendere nuovi termini per dare vita a racconti che altrimenti saremmo stati costretti ad omettere.

È vero che tale processo avviene anche attraverso la lettura, ma è la pratica la maestra di vita. Quando scriviamo dobbiamo essere il più precisi possibile se vogliamo dare al nostro lettore modo di capire cosa sta succedendo ai personaggi del nostro libro, dove si trovano, cosa vedono, cosa sentono. Se raccontiamo utilizzando termini troppo generici, ci limitiamo a mostrare uno schizzo, il che va bene come anteprima. Ma poi dobbiamo zoomare l’ambiente dove si trova il nostro protagonista, la sua anima, dobbiamo trasformare quello che era un semplice schizzo in un quadro vero e proprio e in quel quadro posizionare anche il lettore, la distanza a cui vogliamo tenerlo, se vogliamo renderlo semplice spettatore o farlo diventare parte integrante di quel quadro.

Se nello schizzo possiamo limitarci a dire che ci sono degli alberi, quando elaboriamo il quadro dobbiamo specificare se si tratta di un pino, di un frassino ecc… Dobbiamo scavare fino a raschiare per essere sicuri di aver fatto tutto ciò che era in nostro potere e conoscenza per dire ciò che intendevamo raccontare.

Dobbiamo accompagnare attraverso le nostre parole il lettore in un universo che seppur nitido nella nostra mente non è detto che quando lo narriamo, lo sia altrettanto per gli altri.

Nella mia mente so che il mio protagonista è alla prese con uno specifico stato d’animo, ma non so descriverlo, sento insieme a lui, ma non sono capace di renderlo a parole. Da questo nasce l’esigenza di scoprire nuovi vocaboli per rappresentare quella realtà nel modo più esatto possibile.

Non omettiamo ciò che non sappiamo narrare, sforziamoci ad imparare nuovi termini, arricchiamo le nostre anime di nuovi significati.

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